Le classi medie I A e I B dell'istituto comprensivo De Amicis-Laterza partecipano al progetto At Home, la casa sostenibile 3.0, organizzato dalla nota azienda svedese, Ikea, in collaborazione con Lega Ambiente e Giunti Progetti Educativi. Si tratta di una grande campagna nazionale per promuovere tra i più giovani la cultura del risparmio energetico in ambito domestico. Il progetto è rivolto a tutte le scuole secondarie di primo grado e affronta il tema del risparmio energetico attraverso un itinerario che percorre i vari ambienti della casa, ingresso e soggiorno, cucina e dispensa, bagno e camera da letto, soffitta e garage.
Nell'ambito di questo progetto gli alunni delle due classi hanno prodotto dei lavori fra i quali abbiamo scelto alcuni che pubblichiamo sul nostro blog.
a cura della Prof.ssa Lucia Addante
Abbiamo parlato dei mobili che ci sono nella nostra casa. Ce n'è qualcuno antico, di famiglia, con una storia da raccontare?
A casa mia ci sono numerosi mobili antichi: cassettiere, tavoli, sedie, vetrine,...
Quello più legato alla storia dei miei antenati è una vetrinetta.
Fu comprata dalla bisnonna Cesira e dal bisnonno Osvaldo quando si sposarono nel 1934.
Fu acquistata dal mobilificio "Conte" a Bari (come si può leggere nell'etichetta retrostante) e faceva parte di una sala da pranzo completa (tavolo, sei sedie, vetrinetta, buffet e contro buffet).
Ha uno stile sobrio tipico dell'epoca (tardo decò). L'unica decorazione è data da un motivo a semicilindretti affiancati in legno che si sviluppa per tutta la lunghezza della cornice più alta e, in basso ai lati, in forma di semiarco.
La vetrinetta è realizzata in legno di noce con venature che disegnano un motivo simmetrico e ha, nella parte alta sui lati, vetri molati che permettono di vedere gli oggetti posti all'interno. La parte più bassa, per circa un quarto dell'altezza, è ricoperta di legno. È divisa in tre parti e la centrale è più alta delle due laterali. I piedi, in legno, sono realizzati a gradini che si realizzano verso il basso. Ha tre mensole interne sempre in legno.
La vetrinetta è sempre stata a casa dei miei bisnonni. Dentro vi erano conservati tutti gli oggetti che ritenevano più preziosi e cari da mostrare agli ospiti come: bicchierini da liquore, tazze da tè, bomboniere.
Quando mia madre era piccola passava ore a guardare attraverso i vetri di quella vetrinetta.
Quando la casa è stata venduta, gli zii di mia madre hanno deciso di regalarle tutti i mobili della camera anche perché mia madre porta lo stesso nome della bisnonna.
I miei genitori hanno fatto restaurare i mobili e la vetrinetta è stata sistemata ed è stata riempita di oggetti preziosi.
Adesso anche io mi fermo a guardare gli oggetti come il servizio da macedonia della mia bisnonna, il piatto della Royal Copenaghen, il Samovar inglese dell’ottocento e il calice d’argento.
Elena D., I B
Il mobile più antico di casa mia...
A casa mia ci sono numerosi mobili antichi: cassettiere, tavoli, sedie, vetrine,...
Quello più legato alla storia dei miei antenati è una vetrinetta.
Fu comprata dalla bisnonna Cesira e dal bisnonno Osvaldo quando si sposarono nel 1934.
Fu acquistata dal mobilificio "Conte" a Bari (come si può leggere nell'etichetta retrostante) e faceva parte di una sala da pranzo completa (tavolo, sei sedie, vetrinetta, buffet e contro buffet).
Ha uno stile sobrio tipico dell'epoca (tardo decò). L'unica decorazione è data da un motivo a semicilindretti affiancati in legno che si sviluppa per tutta la lunghezza della cornice più alta e, in basso ai lati, in forma di semiarco.
La vetrinetta è realizzata in legno di noce con venature che disegnano un motivo simmetrico e ha, nella parte alta sui lati, vetri molati che permettono di vedere gli oggetti posti all'interno. La parte più bassa, per circa un quarto dell'altezza, è ricoperta di legno. È divisa in tre parti e la centrale è più alta delle due laterali. I piedi, in legno, sono realizzati a gradini che si realizzano verso il basso. Ha tre mensole interne sempre in legno.
La vetrinetta è sempre stata a casa dei miei bisnonni. Dentro vi erano conservati tutti gli oggetti che ritenevano più preziosi e cari da mostrare agli ospiti come: bicchierini da liquore, tazze da tè, bomboniere.
Quando mia madre era piccola passava ore a guardare attraverso i vetri di quella vetrinetta.
Quando la casa è stata venduta, gli zii di mia madre hanno deciso di regalarle tutti i mobili della camera anche perché mia madre porta lo stesso nome della bisnonna.
I miei genitori hanno fatto restaurare i mobili e la vetrinetta è stata sistemata ed è stata riempita di oggetti preziosi.
Adesso anche io mi fermo a guardare gli oggetti come il servizio da macedonia della mia bisnonna, il piatto della Royal Copenaghen, il Samovar inglese dell’ottocento e il calice d’argento.
Elena D., I B
Una macchina fotografica antica
Mio fratello ha avuto in regalo da mio padre una macchina fotografica molto antica. È appartenuta al mio trisnonno che ha girato il deserto durante la seconda guerra mondiale. La macchina è di manifattura tedesca ma, siccome l’Italia era alleata alla Germania molte merci di una nazione sono finite nell’altra. Purtroppo non ho molte informazioni del mio trisnonno, so solo che ha partecipato alla seconda guerra mondiale, mio padre non si ricorda molta di lui e neanche mio nonno. Mi sarebbe molto piaciuto conoscerlo. La fotocamera e fragile, ormai non ha neanche più il rullino e non si riescono più a scattare foto. È riposta in un cofanetto di cuoio rivestito all’interno di velluto rosso. Ormai la fotocamera è diventata mia perché sono riuscita a ripararla senza l’aiuto di un meccanico e senza spendere soldi.
Noa D., I B
IL MIO BATMAN
Questa statua di Batman è alta 80 cm. L’ho ricevuta al mio compleanno, quando avevo 4 anni affinché io e mio fratello potessimo giocare insieme. Con questa statua io dormivo, mangiavo, la portavo sempre con me. Ha un mantello nero che si attacca sulle spalle. Le sue braccia si muovono e io gli sono molto affezionato. Quando ero piccolo, era come il mio amico del cuore perché ci giocavo e gli parlavo anche. Per me questa statua è la cosa più bella del mondo.
Alessandro D., I B
Paolo P., I B
Questa sedia apparteneva alla mamma della mia bisnonna: la nonna Angelina che io non ho mai conosciuto, perché è andata via prima che io nascessi. Da quanto mi raccontano questa nonna era molto simpatica e ha voluto regalare questa sedia a mia nonna. Mi ricordo quando da piccola, mi dondolavo facendo finta di essere su una nave.
E' strano legarsi a una sedia, però io ci sono molto affezionata perchè è l' unico oggetto che è passato in ereditarietà. Ancora oggi se ho un pò di nostalgia mi vado a sedere sulla sedia, mi dondolo e come per magia rivivo quei momenti che sono per me ricordi felicissimi.
Giorgia Z., I A
La mia casa è arredata in modo classico, i miei mobili sono quasi tutti pezzi d'antiquariato che sembrano vecchi ma, come dice la mamma, sono antichi. Scelgo di descrivere la sala dove sono presenti due poltrone che ci sono state donate da un vecchio signore, conoscente della mia famiglia, che le utilizzava nel suo studio. Sono a forma di conchiglia, rivestite di tessuto floreale e rispetto alle poltrone moderne sono molto grandi. Evidentemente prima le case erano molto spaziose e anche i mobili erano più grandi di quelli moderni. Anche il tavolo e le sedie che utilizziamo solo nelle occasioni importanti sono strane, il tavolo, per esempio, quando si apre, ha delle assi di legno che traballano quando ti appoggi. Il tavolino porta-TV è tutto dorato ed è appartenuto ai nonni materni che a loro volta l'hanno avuto da chissà chi. Guardandomi intorno mi rendo conto che quasi tutto nella mia casa, è stato di qualcun altro, questa è una bella cosa perché un pezzetto di quelle persone abita ancora con me. Il tramandare dei mobili significa anche far continuare a vivere delle persone che ormai non ci sono più.
Claudio P., I A
Il libro "Cuore"
Poche settimane fa ho ricevuto da mia nonna un libro misterioso. Mi ha raccontato che questo libro le è stato regalato da suo padre, cioè il mio bisnonno, e risale esattamente al giorno 8\03\1952. Mia nonna aveva circa 12 anni quando lo ricevette. Il libro si intitola "Cuore". E' un libro per ragazzi, molto istruttivo, scritto da Edmondo De Amicis, ed è ambientato nel periodo rinascimentale e in quello della prima guerra mondiale. Io e mio fratello abbiamo provato a sfogliare le prime pagine, e gli episodi sono davvero commoventi e toccanti. E' scritto sotto forma di diario, poiché all'inizio di ogni capitolo c'è una data. E' lungo circa 30 centimetri, è abbastanza spesso, il colore della copertina è di un blu scuro uniforme, e sul lato esterno sono indicati l'autore e il titolo in color oro. I fogli sono ormai vecchi e ingialliti esternamente, ma contengono frasi, episodi e poemi molto educativi, e sono assemblati tutti insieme da un cordoncino di stoffa grigia. Questo libro, pur non essendo in ottime condizioni, vale molto per mia nonna, sia perché è molto interessante, sia perché è un bel ricordo di suo padre, grazie ad una dedica da lui scritta. In tale dedica, il mio bisnonno si è augurato tutto il meglio, tutta la felicità e soprattutto tutta l'educazione per sua figlia. L'ha terminata firmandola e inserendo la data. Nel libro i racconti sono scritti con un carattere piccolo e poetico, e sono intervallati da delle immagini molto significative, ovviamente in bianco e nero. Questo libro mi stupisce, perché l'autore ha aggiunto anche l'età dei ragazzi a cui è rivolto, cioè 9-13 anni. E' strano che in poco tempo gli adolescenti sono stati attirati da altri divertimenti, come il computer, e non si dedicano più alla lettura. Spero tanto di poter continuare a leggere questo libro che mia nonna mi ha dato con lo stesso augurio di suo padre.