Venerdì
13 dicembre con la mia classe, la 3A^ della scuola Giovanni Laterza, ci siamo
recati presso l’istituto Majorana per partecipare ad una
conferenza sui social network, organizzata dal Comune di Bari in collaborazione
con l’Università degli Studi di Bari, dal titolo “Parli Facebook? Prendiamoci per mouse”. A questa manifestazione hanno partecipato il Sindaco Emiliano, la polizia postale e
docenti ed esperti che, a turno, sono intervenuti sul tema della manifestazione.
Il Sindaco è stato il primo a prendere la parola per salutarci e spiegarci il
ruolo di internet, che è ormai diventato
importante, non solo per i giovani, che lo usano per comunicare tra loro, ma anche
per i lavoratori e i genitori. Ci ha spiegato che i social network come Facebook
non vanno usati in modo sconsiderato e inappropriato, ma con diligenza e
attenzione.
Il Sindaco Michele Emiliano durante il suo intervento. |
Subito dopo sono intervenuti alcuni docenti ed esperti importanti che ci hanno
parlato dei pericoli di internet. L’intervento che mi è piaciuto di più è stato
quello di Andrea Carnimeo, Capo Area Innovazioni tecnologiche della Polizia di
Stato che ci ha raccontato alcune storie di cyberbullismo e di stalking.
Il dott.
Carnimeo ci ha fatto vedere un filmato in cui alcuni cyberbulli registravano
dei video ai danni di un coetaneo e poi li caricavano sul web o li pubblicavano
nei gruppi facebook per deridere la vittima.
Dopo il
filmato il poliziotto ci ha fatto vedere cosa succede quando questi bulli
vengono denunciati dalle vittime. Con la denuncia, i poliziotti, dopo aver
ottenuto il consenso da un giudice, chiedono a Facebook di fornirgli
l’indirizzo ip dei persecutori. Attraverso questo semplice numero, la polizia
richiede ai fornitori di telefonia come Telecom, Fastweb ecc. i dati della
persona identificata con l’ip e una volta ottenuti nome, cognome e indirizzo, vanno
a fare una perquisizione in casa del bullo, cosa che non è per niente piacevole
per la famiglia del ragazzo, che solitamente è all'oscuro di tutto.
Per
individuare invece i pedofili, a volte i poliziotti utilizzano dei siti CIVETTA, cioè dei falsi siti uguali a quelli
frequentati dai pedofili, attraverso i quali possono vedere tutti coloro che si collegano al
sito e individuarne poi l’identità.
Durante la manifestazione, alcune scuole hanno
presentato i propri lavori realizzati in classe. Anche noi siamo intervenuti e
abbiamo mostrato una presentazione powerpoint sull’uso dei social network, che
a nostro parere è stata fra le migliori!
Alcuni momenti della presentazione del nostro lavoro. |
Questa
“avventura” all’inizio non è cominciata molto bene a causa di alcuni disguidi, ma
alla fine posso dire che è stata una bella esperienza perché abbiamo imparato
delle cose nuove e interessanti.
Martina M., III A