Monday 16 December 2013

Relazione sulla conferenza "Parli Facebook? Prendiamoci per mouse"

Venerdì 13 dicembre con la mia classe, la 3A^ della scuola Giovanni Laterza, ci siamo recati presso l’istituto Majorana per partecipare ad una conferenza sui social network, organizzata dal Comune di Bari in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari, dal titolo “Parli Facebook? Prendiamoci per mouse”. A questa manifestazione hanno partecipato il Sindaco Emiliano, la polizia postale e docenti ed esperti che, a turno, sono intervenuti sul tema della manifestazione. Il Sindaco è stato il primo a prendere la parola per salutarci e spiegarci il ruolo di internet, che è ormai diventato importante, non solo per i giovani, che lo usano per comunicare tra loro, ma anche per i lavoratori e i genitori. Ci ha spiegato che i social network come Facebook non vanno usati in modo sconsiderato e inappropriato, ma con diligenza e attenzione.

Il Sindaco Michele Emiliano durante il suo intervento.

 Subito dopo sono intervenuti alcuni docenti ed esperti importanti che ci hanno parlato dei pericoli di internet. L’intervento che mi è piaciuto di più è stato quello di Andrea Carnimeo, Capo Area Innovazioni tecnologiche della Polizia di Stato che ci ha raccontato alcune storie di cyberbullismo e di stalking.


Il dott. Carnimeo ci ha fatto vedere un filmato in cui alcuni cyberbulli registravano dei video ai danni di un coetaneo e poi li caricavano sul web o li pubblicavano nei gruppi facebook per deridere la vittima.


Dopo il filmato il poliziotto ci ha fatto vedere cosa succede quando questi bulli vengono denunciati dalle vittime. Con la denuncia, i poliziotti, dopo aver ottenuto il consenso da un giudice, chiedono a Facebook di fornirgli l’indirizzo ip dei persecutori. Attraverso questo semplice numero, la polizia richiede ai fornitori di telefonia come Telecom, Fastweb ecc. i dati della persona identificata con l’ip e una volta ottenuti nome, cognome e indirizzo, vanno a fare una perquisizione in casa del bullo, cosa che non è per niente piacevole per la famiglia del ragazzo, che solitamente è all'oscuro di tutto.


Per individuare invece i pedofili, a volte i poliziotti utilizzano dei siti CIVETTA, cioè dei falsi siti uguali a quelli frequentati dai pedofili, attraverso i quali possono vedere tutti coloro che si collegano al sito e individuarne poi l’identità. 
Durante la manifestazione, alcune scuole hanno presentato i propri lavori realizzati in classe. Anche noi siamo intervenuti e abbiamo mostrato una presentazione powerpoint sull’uso dei social network, che a nostro parere è stata fra le migliori!
Alcuni momenti della presentazione del nostro lavoro.


Questa “avventura” all’inizio non è cominciata molto bene a causa di alcuni disguidi, ma alla fine posso dire che è stata una bella esperienza perché abbiamo imparato delle cose nuove e interessanti. 

Martina M., III A